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Legenda articolo "Disinfettanti Odontoiatrici: Guida alla Scelta del Livello Giusto per Ogni Esigenza"
Ciao Collega, la parola “disinfezione” è una delle più usate, ma siamo sicuri di attribuirle sempre il significato corretto? Non tutti i disinfettanti sono uguali e, soprattutto, non tutte le applicazioni richiedono lo stesso potere biocida. Utilizzare un prodotto per un altro non solo può essere inefficace, ma anche dannoso per gli strumenti o superfluo. La chiave per un protocollo di igiene sicuro ed efficiente è capire che esiste una gerarchia di rischio e, di conseguenza, una gerarchia di disinfezione.
Questa guida nasce per fare chiarezza nel vasto mondo dei disinfettanti odontoiatrici. L’obiettivo è fornirti uno schema logico per scegliere il prodotto giusto al momento giusto, dal disinfettante per strumenti chirurgici che richiede un’azione sporicida, a quello per le superfici operative. Analizzeremo i diversi livelli di disinfezione, i principi attivi e i loro campi di applicazione per costruire un protocollo consapevole e inattaccabile.
Per orientarci, il punto di partenza è la classificazione del rischio di infezione proposta da Earle H. Spaulding, un sistema tanto semplice quanto geniale, ancora oggi alla base di tutte le linee guida. Questo metodo suddivide i dispositivi medici in tre categorie in base al loro utilizzo.
Quando la sterilizzazione in autoclave non è praticabile per strumenti termolabili, entra in gioco la disinfezione di alto livello, spesso definita sterilizzazione chimica a freddo. Questo processo è riservato agli articoli critici e semicritici ed è l’unica alternativa sicura per garantire l’eliminazione di quasi tutti i patogeni, incluse le spore più resistenti se i tempi di contatto vengono prolungati.
Ogni prodotto disinfettante si basa su uno o più principi attivi che ne determinano lo spettro d’azione, la rapidità, la compatibilità con i materiali e la tossicità. Conoscere le principali famiglie chimiche ci aiuta a scegliere in modo più consapevole. I composti a base di cloro, come l’ipoclorito di sodio, sono molto efficaci ma possono essere corrosivi. L’alcol isopropilico è un disinfettante ad azione rapida ideale per superfici, ma può danneggiare alcuni materiali. I derivati fenolici, spesso usati per i circuiti di aspirazione, hanno un ottimo potere detergente e disinfettante.
Per la gestione degli articoli non critici, come le superfici ambientali e del riunito, entriamo nel campo della disinfezione di livello intermedio e basso. L’obiettivo qui è eliminare batteri patogeni come il Mycobacterium tuberculosis (per il livello intermedio), funghi e la maggior parte dei virus, ma non necessariamente le spore batteriche.

Disinfettante per strumenti chirurgici e rotanti – Bechtol S plus pronto uso – Alfred Becht
Disinfettante per strumenti chirurgici e rotanti- Bechtol Premium concentrato- Alfred Becht
Disinfettante per superfici – Bechtozid Soft – Alfred Becht
Disinfettante, detergente e deodorante per sistemi di aspirazione dentali – Suction plus concentrato – Alfred Becht
La scelta del disinfettante corretto è solo metà del lavoro. Per essere efficace, un protocollo di disinfezione deve considerare anche le modalità di applicazione e la sicurezza per gli operatori. Il primo passo è sempre la pulizia: nessuna disinfezione è efficace su una superficie sporca.
Il tempo di contatto è forse il parametro più importante e più sottovalutato. Ogni disinfettante richiede un tempo minimo per agire: interrompere l’azione troppo presto, magari asciugando la superficie subito dopo aver spruzzato il prodotto, equivale a non aver disinfettato affatto. È fondamentale leggere l’etichetta del produttore e attenersi alle sue indicazioni. Infine, non dimentichiamoci della nostra sicurezza: molti di questi agenti chimici possono essere irritanti per la cute, le mucose e le vie respiratorie. È obbligatorio indossare sempre i dispositivi di protezione individuale adeguati (guanti, mascherina e occhiali) durante la manipolazione e l’applicazione di qualsiasi disinfettante.

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