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Legenda articolo "Errori Comuni con i Materiali da Impronta e Come Evitarli"
Ciao Collega, quante volte ti è capitato di dover ripetere un’impronta? Una bolla nel punto sbagliato, un margine illeggibile, una distorsione inspiegabile. Frustrante, vero? Spesso, il successo di una riabilitazione protesica dipende proprio da quel primo, fondamentale step: la presa di un’impronta accurata. E, altrettanto spesso, piccoli errori nella manipolazione dei materiali da impronta possono compromettere l’intero lavoro.
In questo articolo, analizzeremo insieme i 5 errori più frequenti che si commettono con alginati e siliconi, due dei materiali più usati nel nostro studio. L’obiettivo è fornirti consigli pratici e subito applicabili per ottimizzare la tua tecnica, ridurre i margini di errore e ottenere sempre impronte impeccabili.
Sembra banale, ma la principale fonte di errore è la fretta e la mancata aderenza alle indicazioni della casa produttrice. Ogni materiale, che sia un alginato o un silicone per addizione, ha caratteristiche chimico-fisiche uniche che ne determinano il comportamento.
Uno degli errori più comuni con gli alginati è alterare il rapporto polvere/liquido “a occhio”. Questa pratica, purtroppo diffusa, ha conseguenze dirette sulla qualità dell’impronta.
Come evitare l’errore?

Con i siliconi, soprattutto quelli per addizione (PVS), il rispetto dei tempi è cruciale. La reazione di polimerizzazione è sensibile alla temperatura: più alta è la temperatura (ad esempio nel cavo orale), più rapida sarà la reazione. È fondamentale non rimuovere l’impronta dalla bocca prima che la presa sia completamente ultimata per evitare distorsioni permanenti. Segui sempre le indicazioni del produttore, che specificano chiaramente il tempo di lavoro e il tempo di permanenza nel cavo orale.
La precisione dei moderni materiali per impronte dentali è altissima, ma altrettanto alta è la loro sensibilità ad agenti esterni che possono inibire o alterare la reazione di presa.
La contaminazione è un nemico invisibile ma potente, soprattutto per i siliconi per addizione. Il catalizzatore al platino di questi materiali è estremamente sensibile ad alcune sostanze.
Un altro errore critico è la gestione dell’impronta una volta rimossa dal cavo orale. Come sappiamo, gli alginati sono idrocolloidi e soffrono di sineresi (perdita d’acqua) e imbibizione (assorbimento d’acqua). Lasciare un’impronta in alginato all’aria o immersa in acqua per troppo tempo causa deformazioni dimensionali che la rendono inutilizzabile. La colatura del modello in gesso deve avvenire il più presto possibile, idealmente entro 15 minuti, conservando l’impronta in un sacchetto sigillato con una garza umida in questo lasso di tempo.
Anche un’impronta perfetta può essere rovinata da una colatura scorretta. Questo passaggio è fondamentale per trasferire con precisione tutte le informazioni al modello in gesso.

Principali errori nella colatura:
Per una colatura a regola d’arte, versa una piccola quantità di gesso su un’estremità dell’impronta e lascia che fluisca lentamente su tutta la superficie con l’aiuto di leggere vibrazioni. Questo metodo permette all’aria di uscire e garantisce una riproduzione fedele di tutti i dettagli.
Evitare questi cinque errori non solo migliorerà la qualità del tuo lavoro quotidiano ma ridurrà anche lo stress e i costi legati alla ripetizione delle procedure. Una buona impronta è il miglior biglietto da visita per un restauro di successo.
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