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Legenda articolo "Alginati vs Siliconi: Guida alla Scelta del Materiale da Impronta"
Ciao Collega, la scelta del materiale da impronta è un momento cruciale nel nostro lavoro quotidiano. Da essa dipendono la precisione del manufatto protesico e, in ultima analisi, il successo del nostro piano di trattamento. Alginati e siliconi rappresentano due famiglie di materiali con cui ci interfacciamo costantemente, ma conosciamo a fondo le loro differenze, i rispettivi campi di applicazione e i fattori che dovrebbero guidare la nostra scelta?
Questo articolo vuole essere una guida pratica e approfondita per navigare con sicurezza nel mondo dei materiali da impronta, analizzando nel dettaglio le proprietà, i vantaggi, gli svantaggi e i costi di alginati e siliconi (sia per addizione che per condensazione). L’obiettivo è fornirti tutti gli strumenti per una selezione consapevole, ottimizzando i risultati clinici e la gestione dello studio.
La qualità di un’impronta si misura principalmente attraverso due parametri fondamentali: la capacità di riprodurre i dettagli più fini (precisione) e quella di mantenere la forma originale nel tempo (stabilità dimensionale). Vediamo come si comportano alginati e siliconi sotto questa lente.
Gli alginati, idrocolloidi irreversibili, offrono una buona riproduzione dei dettagli superficiali, sufficiente per molte applicazioni. La loro natura idrofila li rende eccellenti in presenza di umidità, come la saliva, garantendo una buona bagnabilità delle superfici dentali e gengivali. Tuttavia, il loro tallone d’Achille è la scarsa stabilità dimensionale. Contenendo un’elevata percentuale d’acqua, sono soggetti a fenomeni di:

Lascod Alginato Millennium Tipo 1
Per questi motivi, è imperativo colare il modello in gesso immediatamente dopo aver preso l’impronta in alginato.
I siliconi, invece, soprattutto quelli per addizione (PVS – polivinilsilossani), rappresentano il gold standard per precisione e stabilità. La loro reazione di polimerizzazione non produce sottoprodotti volatili, garantendo una stabilità dimensionale eccezionale che permette di colare il modello anche a distanza di giorni, senza deformazioni significative. Offrono un’eccellente riproduzione dei dettagli, fondamentale in protesi fissa e implantologia. I siliconi per condensazione, sebbene superiori agli alginati, durante la loro reazione di presa liberano alcol etilico come sottoprodotto, causando una leggera contrazione che ne limita la stabilità nel tempo rispetto ai siliconi per addizione.

La scelta tra alginato e silicone dipende strettamente dalla procedura clinica che stiamo eseguendo. Ogni materiale ha il suo campo d’elezione, vantaggi e limiti che dobbiamo considerare.
Gli alginati sono la scelta d’elezione per una serie di applicazioni grazie alla loro semplicità d’uso e al costo contenuto.
Indicazioni principali:
I vantaggi sono evidenti: basso costo, facilità di miscelazione, tempi di lavoro e presa rapidi e buona tollerabilità da parte dei pazienti. Tra gli svantaggi, come già accennato, spiccano la scarsa stabilità dimensionale, una minore resistenza allo strappo rispetto ai siliconi e la necessità di una colata immediata.
I siliconi, grazie alle loro proprietà superiori, sono indispensabili per tutti i lavori che richiedono la massima accuratezza.
Indicazioni principali:

Il principale vantaggio dei siliconi per addizione è la loro straordinaria precisione e stabilità dimensionale, unite a un’elevata resistenza allo strappo e a un ottimo recupero elastico. Questo si traduce in manufatti protesici di alta precisione con un’adattabilità marginale eccellente. I siliconi per condensazione si pongono in una fascia intermedia, offrendo una buona precisione ma con una stabilità inferiore e un costo più contenuto rispetto a quelli per addizione. Lo svantaggio principale dei siliconi, in particolare quelli per addizione, è il costo significativamente più elevato rispetto agli alginati.
Il fattore economico gioca, inevitabilmente, un ruolo nella gestione quotidiana dello studio dentistico. È fondamentale, però, bilanciare il costo del materiale con la necessità clinica per non compromettere la qualità del risultato finale.
In conclusione, non esiste un materiale “migliore” in assoluto, ma il materiale più adatto alla specifica situazione clinica. La scelta tra alginati e siliconi dentali deve essere una decisione ponderata, che tenga conto del tipo di riabilitazione protesica, della precisione richiesta, dei tempi di lavorazione e, naturalmente, del rapporto costo-beneficio. Conoscere a fondo le caratteristiche di questi elastomeri e idrocolloidi è la chiave per ottenere impronte affidabili e, di conseguenza, pazienti soddisfatti.
dentalklass