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Legenda articolo "Scelta dei Guanti Monouso: Lattice, Nitrile o Vinile?"
Colleghi, diciamocelo chiaramente: le nostre mani sono il nostro asset più prezioso. Passiamo gran parte della nostra vita professionale “inguantati”, eppure spesso dedichiamo meno tempo alla scelta di questo DPI rispetto a quanto ne dedichiamo alla selezione di un composito o di una fresa. Ma la scelta frese dentali (o in questo caso, dei guanti giusti) può cambiare drasticamente la qualità della nostra giornata lavorativa, influenzando la sensibilità tattile durante una cura canalare o la protezione mentre maneggiamo disinfettanti aggressivi.
Oggi mettiamo a confronto i tre “big” del settore: Lattice, Nitrile e Vinile. Non si tratta solo di preferenze personali, ma di chimica, fisica e normative di sicurezza.
Questa è la domanda che mi sento fare più spesso: meglio rimanere fedeli al lattice o passare definitivamente al sintetico? La risposta non è univoca, ma dipende da cosa stiamo cercando.
Il lattice naturale, derivato dall’albero della gomma (Hevea brasiliensis), è stato per decenni il gold standard. Perché? Per la sua elasticità ineguagliabile. Il lattice veste come una seconda pelle, offrendo un feedback tattile che, onestamente, è ancora difficile da battere quando dobbiamo sentire la “vibrazione” di uno strumento manuale in apice.

Tuttavia, il lattice ha due grossi talloni d’Achille:
I guanti in nitrile (realizzati in copolimero di acrilonitrile-butadiene) hanno fatto passi da gigante. Se dieci anni fa erano rigidi e scomodi, oggi le formulazioni “Soft Nitrile” offrono un comfort molto vicino al lattice.
Ecco perché molti studi stanno virando verso il “Total Nitrile”:
Il vinile (PVC – Polivinilcloruro) è l’opzione economica. Ma in odontoiatria clinica, il risparmio sul vinile può costare caro in termini di sicurezza.
Le limitazioni strutturali sono evidenti:
Quando usarli?
Riservateli per le pulizie generiche non cliniche (es. spolverare la reception) o per brevi procedure che non comportano contatto con fluidi corporei o sostanze chimiche pericolose. Per l’assistenza alla poltrona? Meglio di no.
Non basta che ci sia scritto “Medicale”. Per essere conformi e sicuri, dobbiamo saper leggere le etichette. Ecco le normative europee che dovete cercare sulle scatole nel vostro magazzino:
Questa norma definisce il guanto come Dispositivo Medico. Si divide in quattro parti fondamentali:
Questo numero statistico indica la percentuale massima di guanti difettosi in un lotto.
Spesso trascurata, è vitale per chi maneggia il gluteraldeide o l’acido peracetico in sterilizzazione.
Per semplificare la gestione degli acquisti, ecco una matrice decisionale basata sulle procedure più comuni:
| Procedura | Materiale Consigliato | Perché? |
| Igiene Orale / Detartrasi | Nitrile | Resistenza agli strumenti appuntiti e protezione chimica dagli spray. |
| Endodonzia / Conservativa | Lattice o Nitrile Soft | Necessità di massima sensibilità tattile. Se usate il nitrile, scegliete spessori ridotti. |
| Chirurgia / Implantologia | Nitrile Sterile | Resistenza alla perforazione prolungata e assenza di reazioni allergiche in campo aperto. |
| Gestione Sala Sterilizzazione | Nitrile “Heavy Duty” | Necessario spessore maggiore e polso lungo per proteggere da disinfettanti chimici. |
| Reception / Pulizia superfici | Vinile | Basso costo, rischio biologico nullo (solo per superfici non contaminate). |
La battaglia “guanti in nitrile o lattice” non ha un vincitore assoluto, ma ha un chiaro leader per la moderna odontoiatria: il nitrile. La sua versatilità, unita all’assenza di rischi allergici, lo rende la scelta più logica per standardizzare lo stock dello studio (semplificando la vita alle assistenti che non devono chiedere “sei allergico?” a ogni nuovo paziente o collega).
Tuttavia, tenere una scatola di guanti in lattice di alta qualità per quelle procedure di endodonzia estrema dove il tatto è tutto, può essere ancora una mossa saggia. L’importante è che siano Powder-Free (senza polvere) per evitare di veicolare allergeni nell’aria.
dentalklass