Carrello
Prosegui gli acquistiNessun prodotto nel carrello.
Nessun prodotto nel carrello.
Legenda articolo "Sterilizzazione Efficace dei Manipoli: Perché le Autoclavi di Tipo B sono Essenziali"
Ciao Collega, parliamo di un argomento che sta al cuore della sicurezza nei nostri studi: la sterilizzazione dei manipoli. Sappiamo tutti che è una procedura imprescindibile, ma a volte le ragioni tecniche dietro le nostre scelte quotidiane meritano un approfondimento. Turbine, contrangoli e manipoli non sono strumenti semplici. La loro complessa struttura interna, piena di piccoli canali e cavità, rappresenta una vera e propria sfida per una sterilizzazione completa e sicura. Non basta un ciclo di calore qualsiasi. È qui che entrano in gioco le autoclavi di classe B, l’unica tecnologia in grado di garantire la sterilità che la nostra professione e i nostri pazienti esigono. In questo articolo, vedremo nel dettaglio tecnico perché questo tipo di autoclave non è solo una scelta consigliata, ma una necessità operativa.
Quando pensiamo a un manipolo o a una turbina, non dobbiamo immaginarli come un pezzo di metallo pieno. Al loro interno si snoda un sistema complesso di ingranaggi, cuscinetti e canali per l’aria e l’acqua. Queste parti interne, definite “corpi cavi”, sono il punto critico dell’intero processo di sterilizzazione. Il problema principale è l’aria. Durante un ciclo di sterilizzazione standard, l’aria intrappolata in queste cavità può formare delle “bolle” isolate. Queste sacche d’aria impediscono al vapore saturo, il vero agente sterilizzante, di entrare in contatto con tutte le superfici interne dello strumento. Poiché l’aria è un cattivo conduttore di calore rispetto al vapore, le superfici a contatto con essa non raggiungono la temperatura e il tempo necessari per l’eliminazione di tutti i microrganismi, vanificando di fatto il processo.
Secondo le linee guida, i manipoli sono considerati articoli semi-critici o addirittura critici, data la possibilità di contaminazione interna con sangue e saliva. Questo significa che una disinfezione di alto livello non è sufficiente, rendendo la sterilizzazione a caldo tra un paziente e l’altro un obbligo non negoziabile.
L’autoclave di classe B è considerata lo standard di riferimento per la sterilizzazione in ambito odontoiatrico, paragonabile per efficacia ai grandi impianti ospedalieri. La lettera “B” sta per “big small sterilizers”, a indicare le loro grandi prestazioni nonostante le dimensioni contenute.
A differenza di altre classi (come la N, adatta solo a strumenti solidi e non imbustati), la classe B è progettata specificamente per sterilizzare ogni tipo di carico: poroso, imbustato e, soprattutto, i corpi cavi come i nostri manipoli. La sua efficacia si basa su due principi tecnici fondamentali: il vuoto frazionato e l’uso di vapore saturo.
Il segreto dell’efficacia delle autoclavi di classe B risiede nel sistema di vuoto frazionato. Questo processo assicura la rimozione completa dell’aria dalla camera di sterilizzazione e, cosa più importante, dall’interno degli strumenti. Ecco come funziona tecnicamente:
Il secondo pilastro tecnico è l’uso del vapore saturo. Non si tratta di semplice vapore acqueo, ma di vapore in un preciso stato di equilibrio tra temperatura e pressione. Questa condizione è cruciale perché, quando il vapore saturo entra in contatto con la superficie più fredda dello strumento, cede istantaneamente il suo calore latente. È questo rilascio massiccio e rapido di energia che provoca la denaturazione delle proteine e degli enzimi dei microrganismi, uccidendoli in modo efficace e irreversibile. L’assenza di aria garantita dal vuoto frazionato è la condizione indispensabile perché questo scambio termico possa avvenire in modo uniforme su tutta la superficie dello strumento.
L’utilizzo di un’autoclave di classe B è il culmine di un processo articolato che deve essere seguito con rigore per garantire la sicurezza. Affidarsi solo alla macchina senza curare le fasi preparatorie è un errore che può compromettere il risultato finale. Il protocollo completo include diversi passaggi fondamentali:
L’intero processo è regolamentato dalla normativa europea EN 13060, che stabilisce i requisiti per le piccole sterilizzatrici a vapore e definisce le prestazioni dei diversi cicli di sterilizzazione. Per essere certi che la nostra autoclave funzioni correttamente, è inoltre obbligatorio eseguire test periodici come l’Helix Test, che simula la penetrazione del vapore in un corpo cavo e lungo, validando l’efficacia del vuoto frazionato.
federicodiana90